“Sguardi che si soffermano”, è un progetto ispirato alla scrittura automatica, ove ognuno conserva la sua identità creativa ma che messe insieme raccontano una storia di due occhi e due mani. La scrittura automatica fu uno dei processi creativi importanti dei surrealisti, anche studio per psicanalisti inizio 900, di queste associazioni spontanee del pensiero ne fecero uso anche ipnotizzatori come Edgard Gayce, ma tornando a memorie più vicine, ricordo i giochi con la carta che si ripiegava ed ogni riga era una frase che poi veniva nascosta ed il foglio girava. Era un gioco e cosi vedo il lavoro di Rossana e Francesco, come un gioco, di colori, emozioni, e tanta libertà, fuori dagli schemi.