Nella narrativa proposta da Laura Rapicavoli si apre un sipario, inconsueto, spiazzante, allegorico e ferocemente veritiero. Entra in scena la quotidianità, finalmente, che non permette alla finzione di dominare il palcoscenico e si permette il lusso di reinterpretarla attraverso racconti di parallela quotidianità.
Laura gioca, con i sogni, con i desideri , con l’erotismo, con gli affetti, con l’odio, prendendosi burla della quotidianità, delle storie e degli accadimenti degli uomini e delle donne.
Un gioco che si trasforma in arte narrativa, dove l’ambigua oggettivazione di desideri e paure (e il confine fra gli uni e le altre, come sappiamo, è ben labile), e i doppi narrativi diventano linee di confine che apposta e volutamente confondono.
(Leggi recensione di Maria Cristina Torrisi)
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