Il romanzo è ambientato negli anni Settanta, nella splendida cornice di Zafferana Etnea, un Comune della provincia di Catania, situato alle falde dell’Etna. Una città che soffre a causa dei continui terremoti ed è spesso soffocata dalle ceneri dell’Etna. I suoi abitanti affrontano e lottano con coraggio contro queste calamità naturali.
Nel testo c’è un uso abbondante di termini arcaici, come per esempio il modo di salutare porgendo un “Ossabbinirica” che è la storpiatura di “Vossia sabbenerica”, cioè una formula di saluto diffusa della lingua siciliana. Di solito è rivolta a persone anziane o aventi una certa autorità. Il significato del sostantivo è “Che Dio ti benedica” (Ca lu Signuri t’abbinidici).
“Vossia” invece significa “vossignoria”, forma sincopata di “vostra signoria”, usata come titolo di onore e di rispetto. Dare del “vossia” negli anni passati veniva utilizzato come forma di rispetto nei confronti delle persone anziane.
Gli abitanti delle zone pedemontane tutt’oggi usano anticipare il nome dei loro cittadini aggiungendo “don …” al maschile e “donna …” al femminile.
In origine era la forma tronca dell’antico “donno”, derivato dal latino dominus, signore. Si usava come appellativo d’onore per ecclesiastici e laici come principi, duchi, cadetti e nobili.
Nel meridione il “Don” è un titolo per persone degne di rispetto e molto sagge, è usato per dimostrare reverenza agli anziani; fra costoro, in certi ambienti, rientrano anche i capi mafia.
Altra nota degna di essere rimarcata è il modo di riconoscere i singoli abitanti tramite la loro ‘ngiuria, detto anche “pecco” o “nomignolo” che, una volta affibbiato, si cuce addosso alla persona ed è anche destinato a essere tramandato.
Secondo la tradizione siciliana, si affibbia un nomignolo sulla base di un difetto fisico o psicologico.
Le ‘ngiurie hanno la finalità di accentuare, delineare e sfumare il profilo di una persona e si sostituiscono al cognome e sono una delle espressioni più interessanti delle tradizioni del popolo siciliano.
Lo chiamavano Pasqualino Settebellezze
Nel salotto di don Carmelo, i picciotti lo stavano aspettando per fargli il resoconto di ciò che avevano visto e udito. Quel giorno il boss era di malumore, per l’arrivo anticipato dei suoi uomini, non se li aspettava così presto. Alla televisione stavano trasmettendo un film, di conseguenza dovette perdersi il finale.
«Spero per voi che dobbiate dirmi qualcosa di importante».
«Vossia ci perdoni è tornato suo cugino Pasqualino».
«E per questo mi disturbate? Mi auguro che abbia messo la testa a posto; ditemi, com’è la sua fidanzata, è carina?»
€12.00
Dettagli del Libro
Pages | 204 |
---|---|
Publisher | Akkuaria |
Language | Italiano |
ISBN | 978-88-6328-429-4 |
Released | Dicembre 2023 |
Formato | Cartaceo |