Il viaggio in Italia del Generale José de San Martín

Gerardo Severino con il suo libro onora la memoria del Generale San Martín, rende un sentito omaggio all’Argentina e getta un ponte nella storia per mantenere vivo il legame tra i due Paesi.

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Dettagli del Libro

Pages

108

Publisher

Akkuaria

Language

Italiano

ISBN

978-88-6328-435-5

Released

Gennaio 2024

Formato

Cartaceo

Nota sull'autore

Gerardo Severino

Gerardo Severino

Il Dottor Gerardo Severino, Colonnello in Ausiliaria della Guardia di Finanza è nato a Castellabate (Salerno) il 26 ottobre del 1961. Arruolato nel Corpo il 1° ottobre del 1981, vi ha percorso una brillante carriera operativa che, fra l’altro, lo ha visto impegnato anche presso il Tribunale di Palermo alle dirette dipendenze del compianto Giudice Giovanni Falcone. Promosso ufficiale per meriti eccezionali nel 2003, dopo aver prestato lungamente servizio presso il Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata (GICO) di Roma, è stato posto alla direzione del Museo Storico del Corpo, nonché a capo di due Sezioni dell’Ufficio Storico del Comando Generale della Guardia di Finanza, incarico che ha ricoperto sino al 31 dicembre 2022, il primo e sino al 30 giugno del 2014, il secondo. Il Colonnello Severino, membro della S.I.S.M. (“Società Italiana di Storia Militare”) è autore di numerosi libri, saggi ed articoli di storia militare, molti dei quali pubblicati dalle principali riviste italiane ed internazionali. Esperto in storia dell’emigrazione italiana nel mondo, è diplomato in Archivistica presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. In tale veste è stato per anni responsabile del-l’Archivio Storico della Guardia di Finanza. Per l’eccezionale contributo offerto al panorama culturale italiano, soprattutto nell’ambito del servizio svolto presso il Museo della Guardia di Finanza sin dal 1994, nel febbraio 2000 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi della Medaglia d’Argento dei Benemeriti della Scuola della Cultura e dell’Arte, su proposta del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e dal Presidente Giorgio Napolitano dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, il 27 dicembre 2013. Per gli stessi motivi gli sono state conferite, da alcuni Stati Esteri, altre prestigiose onorificenze. Nell’aprile 2010 ha ricevuto il “Premio Internazionale Joe Petrosino”, destinato a ricompensare chi, fra gli esponenti delle Forze dell’Ordine, della Magistratura, delle Istituzioni o dell’Associazionismo sociale si sia distinto nella lotta alla mafia ed alla criminalità organizzata. Già “Premio alla Cultura” concessogli dal Comune di Castellabate il 9 gennaio 2006 è stato insignito anche del premio “Giglio d’Oro”, rilasciatogli dalla medesima Amministrazione, a lui riconoscente per aver firmato le proposte di conferimento al Gonfalone comunale della Medaglia d’Oro di 1^ classe della Croce Rossa Italiana e quella di Bronzo al Merito Civile. Il Colonnello Severino ha ricoperto anche l’incarico di Direttore del “Nucleo di Ricerca” al quale il Comandante Generale della Guardia di Finanza aveva affidato il compito di ricostruire le azioni umanitarie delle quali si resero protagonisti i Finanzieri in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati dal nazi-fascismo dopo l’8 settembre 1943. Nel corso del 2014 è nominato Consulente Storico nell’ambito della causa di beatificazione di Don Giuseppe Gabana, già Cappellano Militare della Legione Guardia di Finanza di Trieste. Nel 2015, in omaggio ai suoi studi, ricerche e pubblicazioni tematiche dedicate alla Resistenza, gli è stato attribuito il prestigioso premio nazionale “Renato Benedetto Fabrizi” da parte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. È Cittadino Onorario, fra gli altri, anche dei comuni sardi di Bosa, Chiaramonti e San Nicolò Gerrei, nonché di Clivio, in provincia di Varese. Il 15 novembre 2019 gli è stata conferita la Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze e Tecniche della Comunicazione, da parte dell’Università degli Studi dell’Insubria, di Varese. Da ultimo, nel febbraio del 2021 ha ricevuto il premio speciale “Provincia di Sassari” nell’ambito del “Premio Nazionale di Letteratura Sarda Città di Ozieri”.

Gerardo Severino, autore di Il viaggio in Italia del Generale José de San Martín. El “Libertador” di Argentina, Cile e Perú”, ci offre un’opera dettagliata e inedita su uno dei più importanti sta tisti e militari della storia moderna e contemporanea, il nostro amato connazionale, il Generale José de San Martín. È meticoloso perché non si risparmia nel raccogliere la documentazione storica dell’epoca per tracciare la parte forse più attraente del suo lavoro, ovvero il giro d’Europa e più precisamente d’Italia del Liberatore, con le sue notevoli note sul soggiorno a Napoli e a Roma. Ed è inedito per la stragrande maggioranza del pubblico, che leggerà con entusiasmo perché l’opera di Severino indaga e documenta aspetti assai poco noti della vita di San Martín nel suo prolungato esilio europeo. In particolare, in Italia, del cui viaggio e soggiorno l’autore ha ricercato gli itinerari, i soggiorni e documentato dettagli pittoreschi, come il viaggio in diligenza da Napoli a Roma, che era di 40 leghe (sic) secondo quanto il generale San Martín scrisse all’amico Gervasio Antonio de Posadas. Gerardo Severino nell’ultima parte, la terza del suo meritorio contributo storico, ci offre un percorso, anche con un lodevole supporto documentario, delle testimonianze scultoree, targhe, busti, monumenti equestri e altro che vengono eretti e mantenuti in Italia e che costituiscono, oltre che un omaggio alla figura immortale del Liberatore, anche un segno dell’affetto, del rispetto e dell’amicizia che unisce le due Nazioni. Fu un taliano,
Cristoforo Colombo, uno degli uomini più importanti dell’umanità moderna, ad arrivare in America, nel 1492 in un’epopea storica di portata universale, attraversando l’Oceano Atlantico con le sue precarie caravelle e riconfigurando così la visione del mondo. Per liberare gran parte del Sudamerica, che il navigatore genovese aveva raggiunto, San Martin attraversò le immense vette delle Ande con la forza dei suoi eserciti, ma soprattutto con la sua fermezza, il coraggio, il sacrificio, la nobiltà e ’ineguagliabile genio militare, facendo della sua impresa una delle più grandi imprese militari di tutti i tempi. Come sottolineò il brigadiere Juan Manuel de Rosas nella sua risposta alla lettera che San Martín gli inviò da Napoli nel gennaio 1846 (fatti che trovano riscontro nell’opera di Gerardo Severino): «Generale: non è vero argentino, un americano, che sentendo il suo illustre nome e sapendo quello che sta ancora facendo per il suo Paese e per la causa americana, non senta raddoppiare il suo coraggio e la sua fiducia».