Fiamme Gialle ad Atene: Ovvero l’incredibile avventura del colonello Ettore Gemmi (Piacenza, 1865 – Verona, 1919)
Quella che si propone non è solo la storia della prima missione all’estero che fu affidata all’allora Regia Guardia di Finanza, dopo ovviamente l’istituzione, avvenuta nel corso del 1886, del Distaccamento Coloniale di Massaua (Eritrea), occasione che portò, per la prima volta in assoluto, le Fiamme Gialle d’Italia fuori dai “Sacri confini della Patria”, frontiere che le stesse vigilavano sin dal lontano 1774. Essa è, infatti, anche e soprattutto la storia del uomo e dell’ufficiale che la rese non solo possibile, ma che la seppe trasformare in un’ottima occasione per far conoscere a tutta Europa sia l’efficienza che la preparazione professionale assunta ormai dal Corpo dei Finanzieri.
Il Colonnello Ettore Gemmi, un nobile piacentino che tanto lustro conferirà dapprima all’Amministrazione Gabellaria del Regno d’Italia e in seguito alla Regia Guardia di Finanza, alla quale appartenne sino alla morte prematura, nel 1919.
Ebbene, verso la fine del 1899, nell’ambito di un attento programma di riforme istituzionali varate dal Re di Grecia, Giorgio I, il Governo di Atene intraprese i necessari contatti con il Ministero degli Esteri d’Italia, onde chiedere al nostro Paese, in quel frangente preso evidentemente a modello di efficienza organizzativa, di collaborare con il proprio Dicastero delle Finanze in quello che doveva essere un vero e proprio riordino del sistema della vigilanza finanziaria e confinaria dello Stato balcanico, con conseguente organizzazione e primo impianto del futuro Corpo della Polizia Doganale.
Tale incombenza fu affidata ad uno dei più preparati ufficiali del Corpo, il Sotto Ispettore (Capitano) Ettore Gemmi, un vero e proprio esperto del settore doganale.
Alla prima missione, che si tenne di fatto nel corso del 1900, ne seguì una seconda, destinata ad operare per ben tre anni e purtroppo interrotta non solo a causa dello scoppio della “Grande Guerra”, nel 1914