Bruna è una ragazza con una mente che cresce più velocemente di quella delle sue coetanee. Ciò le procura disagio in una società conservatrice quale è quella fascista, dove il pregiudizio regna sovrano.
La giovinezza di Bruna è caratterizzata dalla solitudine. Senza amiche e senza amori, perché agli uomini l’intelligenza della donna fa paura.
Anche nell’ambito familiare è vittima di un conformismo esasperato, soprattutto da parte della madre, secondo la quale, il compito di una donna è esclusivamente quello di sposarsi, magari con un buon partito, e avere dei figli.
Si laurea a soli diciannove anni e subito diviene assistente alla Normale di Pisa. I suoi studi sono apprezzati da tutti gli scienziati del mondo.
Il suo valore morale le costerà la deportazione in Germania durante l’occupazione nazista, e l’espulsione dagli Stati Uniti poi.
Nella sua vita si dovrà scontrare con persone mediocri e meschine, che la ostacoleranno in tutti i modi.
Le sue qualità saranno apprezzate solo da poche persone.
Diventerà una grande scienziata, ma nel corso della sua esistenza i momenti di felicità saranno davvero pochi.