dal bianco di un foglio
presto scompare
fra gli altri
venendo
Di quei bimbi
ho memoria
coi fiocchi ai capelli
per mano cantare
e le madri baciare
Ma nel tempo percorso
dal tempo che vivo
i bimbi rivedo
nei sciolti capelli
e i tacchi più alti
pei parchi di droga
godere e fuggire
Che il vuoto si colmi
a meno d’impaccio
di un passo deviato.
È una poesia, dunque, che nasce nel silenzio della propria intimità per poi manifestarsi in frequenti analisi sui valori smarriti e perdita di punti di riferimento chiari; quindi, per questo, è poesia dove l’intimismo si fa universale perché così dev’essere. La poesia, infatti, non è mai un evento personale in quanto tutto ciò che provoca timori e turbamenti nel proprio intimo, nasce dalla realtà in cui si vive.
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