Scrivere di Catania è come scavare un nuovo Pozzo di San Patrizio,1 l’ho capito nel momento in cui ho deciso di raccontare gli aspetti più salienti della città alle mie nipotine, che al momento sono piccoline ma un giorno, crescendo, avranno modo di scoprire tutto quello che per me è servita una vita intera, e ancora ne so troppo poco…
Ciò che ho riportato nel primo volume, Catania alla scoperta della catanesità in forma di parole, è un itinerario che inizia con le parole che fanno parte del nostro lessico quotidiano, di cui tantissime dimenticate ma in ugual modo sono incise nel nostro DNA, e al momento giusto affiorano leggere alla mente e subito dopo se ne tornano ai loro posti.
Per rappresentare i nostri “modi di dire” ho inventato alcuni personaggi che, con assoluta genuinità, hanno interpretato i ruoli a loro assegnati, inscenando due famiglie a confronto nella loro quotidianità.
Inoltre sono stati trattati alcuni aspetti storici della città e delle persone che ci hanno preceduti, e per completare un excursus di ricordi personali a partire dagli anni ’60 ai giorni nostri.
Di questo primo libro sono stati pubblicate quattro edizioni. Tra la prima e l’ultima si sono aggiunte un numero considerevole di pagine poiché non si potevano lasciar “fuori” alcune personalità che erano stati trascurati… e come una ciliegina tira l’altra mi sono ritrovata in mano una nuova raccolta di ricordi proposti da preziosi amici che hanno voluto condividere questo mio progetto e, alla fine, è stato necessario dar vita a due nuovi volumi, di cui questo è il secondo.
A dir il vero, prima di prendere questa decisione, ho trascorso lunghi giorni a riflettere su ciò che avrei potuto “tagliare” ma, alla fine, eccomi qui alle prese con le nuove storie da fissare su carta.
A dir il vero, in corso d’opera sono nati dei nuovi progetti editoriali interessanti che, di là degli interventi che verranno pubblicati in questi due nuovi volumi, sono diventate pubblicazioni autonome come La TV privata La Pop TV, del giornalista catanese Carmelo Aurite e Trent’anni di musica ribelle a Catania, 1970-2000 Storie di ordinaria rockfollia dell’architetto Davide Spampinato.
Il filo conduttore che unisce il percorso catanese dei tre volumi è il recupero di una memoria che parte da molto lontano e si sofferma maggiormente nel periodo degli anni Sessanta ai giorni d’oggi.
È stato raccontato tanto, ma c’è tanto ancora da narrare e non è detto che presto non possa dare il via a un quarto volume… ma intanto vorrei completare questi ultimi due.
In queste pagine si abbraccia un nuovo percorso basato principalmente sugli usi e costumi locali che abbondano nella ricchezza della sua storia, influenzata dalla moltitudine di dominazioni. Dunque un lungo viaggio sulle radici di una città, piena di sorprese.
La città di tutti i giorni, raccontata, con parole e immagini, per mettere in evidenza i sentimenti e le tradizioni che affondano le radici in ognuno dei suoi abitanti.
Sono tanti gli anici che hanno contribuito alla realizzazione di quest’opera mettendo ognuno a disposizione una fetta della nostra storia, recuperata al solo scopo di non farla disperdere.
Così in questo volume ritroviamo l’evoluzione del quartiere di San Cristoforo, esposta da Pippo Nasca, oppure un interessante excursus sul modo di mangiare a Catania, per non parlare della devozione di Sant’Agata, della musica e dei movimenti musicali ampliati da Gianni De Luca e Francesco Torrisi, dal mondo del calcio ai modi di dire, filastrocche e quant’altro vanno a formare quelle perle di saggezza della nostra Catania.
Un itinerario che, in fin dei conti, è solo un modo per dire grazie a una Città che mi ha dato tanto, ed è anche un modo per ricordare le persone che hanno attraversato la mia vita, per questo un grazie speciale a tutti quelli che hanno reso possibile questa nuova avventura che – naturalmente prosegue – in un altro volume.
Hanno preso parte al progetto:
Alessandro Russo, Alessandro Scardaci, Carmelo Aurite,
Cecilia Marchese, Cristina Gatto, Francesca Cavaleri, Francesco Turrisi, Gianni Coppola, Gianni De Luca, Lina Giuffrida, Marta Lìmoli,
Mimmo Rapisarda, Pippo Nasca, Santo Privitera,
Roberto Quartarone, Sergio Nunzio Capizzi, Torquato Tricomi
Fotografie di:
Andrea Mirabella, Armando Rotoletti, Ciccio Cristaldi, Claudio Bonaccorsi
Ferdinando Famiani, Francesco Raciti, Francesco Scauso, Marco Sparta, Roberto Fuzio, Roberto Viglianisi, Salvo Olimpo, Salvo Puccio