Il poeta scrive per scacciare i propri fantasmi e i propri demoni. La poesia è per lui il mezzo attraverso il quale cercare la guarigione dai mali che lo circondano.
Come un medico che giunge ad una dia-gnosi e cerca in tutti i modi di scovare una cura per potersi salvare dalla malattia in questione, il poeta trova attraverso il fluire della sua penna l’anamnesi che lo porta al miglioramento di se stesso e, forse, a salvarsi.
Il poeta porta con sé tutto il peso delle negatività umane, ne percepisce la decaden-za, le nefandezze più crudeli, il buio che alberga nelle loro anime. Questo fardello trova sfogo attraverso la sua voce e attraver-so i suoi versi.