“Alla stessa distanza dal giorno” una raccolta… fuori da ogni categoria, scevra da suggestioni puramente estetiche. Eco di un ermetismo tutto moderno, fluisce senza costanti in un tessuto creativo singolare, unico! Si nutre di magnifici silenzi, precursori di quel cielo che feconda la terra nei vari piani dell’esistenza.
È cammino a ostacoli, pieno di muraglie e fossati, dove la parola non può scorrere tranquilla come un ruscelletto di campagna: trova sempre lo sbarramento di una diga e si fa più incisiva, penetrante, quando sente che la caduta a valle è imminente, assieme alle certezze. È quel qualcosa che accade, buio dopo buio, senza pianificazione, per l’urgenza del sentire. È viatico, finitezza squisitamente umana, in un rimando continuo di immagini raffinate e leggere. E quando il quadro è cupo, anche il verso si fa ora duro e tagliente, talora indulgente. Trova la crudezza per dipingere l’orrore o la clemenza di chi accoglie in dono la pietà. Concilia, inaspettatamente, fuoco e acqua.