Mario Pafumi
Si chiama il “Gioco di Giarre”, un simpatico ed istruttivo gioco a carte tra briscola e memory, il nuovo gioco da tavolo che utilizza coloratissime carte da gioco che invece di simboli tradizionali contiene foto e storia di beni monumentali, storici, di interesse architettonico e artistico di Giarre.
Il gioco di Giarre, inventato da Alfredo Sorbello, è stato presentato giovedì 26 nel gremito salone di rappresentanza del Municipio, alla presenza dell’assessore Antonella Santonoceto, che ha aperto i lavori, dopo una premessa di carattere storico dello studioso di Storia patria, Mario Cateno Cavallaro.
Il gioco, simpatico ed istruttivo riesce a coinvolgere in modo divertente grandi e piccini, stimolandoli a conoscere Giarre, che si rivela luogo ricco di interessanti siti da visitare. Il concetto è pedagogicamente noto: imparare giocando. “Molte persone erano scettiche e non credevano che Giarre potesse contenere così tante e interessanti cose da riscoprire e addirittura da conosce per la prima volta – ha spiegato l’ingegnere Sorbello – Io credo che sia necessario far innamorare i cittadini della propria città nonostante i numerosi problemi che devono essere affrontati e superati. Non possiamo fermarci a quelli se vogliamo far rinascere la città. E Giarre oggi più che mai, ha bisogno di novità positive e originali. Senza contare che il gioco è frutto di un accurato studio sulla storia della città e giocando potrete scoprire aspetti interessanti di Giarre che non conoscete”.
Il promotore de “Il gioco di Giarre” fa parte dell’associazione Akkuaria di Catania che promuove iniziative volte a recuperare la memoria storica delle città siciliane. “Il progetto del gioco è nato durante le restrizioni della pandemia – ha spiegato Sorbello – ed è frutto della mia riflessione di padre che vedeva i propri figli più interessati alla realtà virtuale che alla realtà reale. Così con un gioco ha reso più accessibile la memoria della città”. Il gioco è semplice e intuitivo.
Il mazzo di carte è costituito da 64 carte divise in vari colori: verdi (monumenti, musei, parchi), azzurre (palazzi e piazze), gialle (chiese). Due carte arancioni con i simboli di Giarre e due carte rosse che rappresentano il rapporto con l’Etna. Il retro delle carte raffigura i simboli geometrici di piazza Duomo, mentre il colore rosso rubino è quello del vino delle nostre terre. Ogni carta ha un numero che la identifica sulla mappa, una foto che ritrae il luogo di interesse e un testo che lo descrive. Le regole del gioco sono simili a quelle della briscola. L’ingegnere ha anche sviluppato un’applicazione che permette di realizzare i vari monumenti in 3D. Durante la presentazione sono state sottolineate le notevoli potenzialità del gioco ai fini didattici ed è stato auspicato un coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado.
Mario Cateno Cavallaro ha chiesto all’amministrazione comunale, tramite l’assessore Santonoceto “di avviare l’iter per denominare Giarre Città anziché semplice Comune, in quanto ormai i tempi sono maturi”.