Perché il labirinto?
Il labirinto è figura archetipica di un cammino irto di dubbi e inganni. Era il simbolo del caos originale e dello sforzo nella ricerca di un ordine per salvarsi, con coraggio e ingegno, dal disorientamento e dallo smarrimento che il percorso induce; nelle molteplici spirali che avvicinano e allontanano dal centro, è lo sgomento, l’illusione e l’intrigo ma anche la soluzione.
È un groviglio di meandri nei quali è facile smarrirsi: sentieri e ostacoli, disposti a quadrato o spirale, rendono complicato seguire l’unica via per giungere al centro; spesso l’ingresso è anche l’uscita, a simboleggiare la convergenza degli opposti.
Il termine è usato di frequente per indicare scelte difficili, oscure complicazioni, ambigue soluzioni, come quelle che si trovano costretti ad affrontare i personaggi del racconto.
Perché gotico?
Pur essendo un simbolo pagano, la sua presenza all’interno delle cattedrali gotiche suggeriva all’uomo medievale una via verso la conoscenza del bene e del male guidato dalla fede e da una intenso stimolo dettato anche dalla ragione: fattori necessari per superare le tortuosità del tragitto.
Oggi, sfrondato dai significati religiosi, il simbolo mantiene il significato di sfida che richiede ingegno per giungere al suo centro e uscirne senza perdersi nelle trappole ingannevoli del pensiero: un percorso che mette alla prova le capacità e le motivazioni all’azione dei protagonisti.
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