L’Antologia “Ebbrezze di versi, sospiro di… vino” da qualche settimana parla ai lettori in “spagnolo”. Proprio così! Infatti ancora fresca di stampa ha colpito l’attenzione di una lettrice peruviana che conosce l’italiano anche a livello… poetico. La signorina Fàtima Rocìo Peralta Garcìa si è appassionata alle poesie dell’antologia, è rimasta stregata dal sapore di quel vino poetico che serpeggia tra i versi ed è stata trascinata da questa ubriacatura intellettuale alla propria scrivania. Dove è rimasta inchiodata per un bel po’ a tradurre in spagnolo i versi dei poeti italiani ebbri.
Voilà la traduzione spagnola dell’antologia ha preso corpo in un bellissimo libro dalla bellissima copertina disegnata da un’affermata artista catanese, Anastasia Guardo.
Il 27 marzo 2018 le due antologie sono state presentate alla Sapienza, Università di Roma, presso il Centro europeo Spinelli, con grande successo di pubblico.
La prof.ssa Anna Marras, docente di spagnolo alla Sapienza, ha portato il suo saluto augurale nella sala stracolma di poeti. È partita così una bellissima AVVENTURA che porterà l’Antologia a raccontare le virtù dell’uva e del vino italiano, in giro e non solo per l’Italia.
Siamo saliti su un ideale treno internazionale per il nostro VIAGGIO della prima antologia poetica europea.
Anna Manna la curatrice dell’antologia ha voluto incontrare Fatima.
Come hai conosciuto la nostra antologia?
L’ho conosciuta attraverso la poetessa Vera Ambra, che mi aveva comunicato di avere in realizzazione un nuovo progetto: la preparazione di una importante antologia sul “vino”, a cura della poetessa Anna Manna. Alla stessa partecipano poeti famosi sia nel campo della poesia che della narrativa nello scenario nazionale. Per quyesta ragione desidero ringraziare l’Associazione Akkuaria e tutti i poeti e le poetesse dell’antologia Ebbrezze di Versi, Sospiro Di…Vino per avermi dato l’opportunità di tradurre le loro notevoli opere.
Cosa ti ha conquistato della nostra antologia, perché te sei sentita spinta a tradurla?
Sono molti elementi che mi hanno conquistato, per esempio: il profondo rispetto e sentimento che voi italiani sentite per uno dei frutti più squisiti che madre terra ci offre: l’uva, la quale trasformata in vino, diventa calice e nettare ai sensi degli uomini.
È molto significativo il rapporto dello spirito: libertà e schiavitù che propongono i poeti nei versi, il lettore potrà continuare a scoprire parte dello stato d’animo dell’autore o forse tutto intero.
Un altro punto rilevante è la intensità e la passione che ricorrono con il pensiero, diversi paesaggi, tradizioni, vicende, e il sentire sia l’amore, il fallimento o la morte.
Tutti questi lineamenti mi hanno motivato a tradurre questa antologia poetica.
È stato più difficile tradurre i brani narrativi o le poesie?
La tematica sul vino è stata nuova per me, pertanto tradurre i testi narrativi e le poesie hanno avuto diversi livelli di complessità.
Quale poeta ti ha travolta, chi ti ha colpito di più?
È una domanda difficile da rispondere, non è facile parlare di un nome particolare, scegliere un poeta o una poetessa, poiché ognuno di essi ha uno stile proprio, un rapporto fra i versi che evocano suoni e immagini nel tempo, con una estetica che si manifesta nel florilegio.
Eppure, penso che siano stati vari poeti che mi hanno impressionato tra essi: le poetesse Maria Vittoria Catapano, Serena Maffia, Gabriella Nardacci e i poeti Antonio Contoli, Mario Narducci e Ruggero Marino. Le cui poesie riflettono la natura umana che fa emergere e travolgere spazi tra la pelle (il carnalis) e lo spirito.
Le poetesse Fabia Balbi, Gabriella Di Domenicantonio, Maria Cardi, Daniela Fabrizi, Elisabetta Bagli ed i poeti Francesco Agresti e Alaa Gad (poeta in erba) colpiscono con versi toccanti, pieni di sensibilità che fanno fiorire la bellezza nella semplicità e saggezza della natura.
E nel genere narrativo lo scrittore Manlio Giustiniani, con la liberazione intensa di passioni e istinti dell’esperienza personale.
Quale poeta è stato più difficile tradurre?
Per quel che riguarda la poesia: la poetessa Antonella Pagano, e nella narrativa la scrittrice Anita Napolitano e l’autore Carlo Lottek Landriscina.
Ci sono state difficoltà particolari, cioè alcuni concetti poetici espressi in italiano ti sono risultati ostici a tradurli?
Ho potuto trovare difficoltà in alcuni espressioni che utilizzavano il dialetto o il latino e nei nomi di attrezzi o pezzi che si impiegano nella vendemmia.
Quale poesia pensi sia risultata più bella nella traduzione spagnola?
È complicato citare una poesia speciale, dato che la lingua spagnola è molto ricca e bella in grammatica, vocabolario e musicalità, come del resto la lingua italiana.
Sotto questo concetto tutte le poesie della antologia sono risultate molto belle, ma alcune di queste mi sono piaciute di più, tali come: “È ritornato verso” – Francesco Agresti, “La poesia di Fabia Baldi”, “Il Tralcio”- Daniela Fabrizi, “Tra gli effluvi del tramonto”- Elisabetta Bagli, “Patto di Vino”- Gabriela Di Domenicantonio, “Versi di-vini”- Gabriella Nardacci, “Nello sciame dei ricordi”- Maria Cardi, e “La poesia del poeta in erba Alaa Gad”.
Ritieni che la tematica del vino, dell’ebbrezza sia coinvolgente per un pubblico spagnolo?
Devo specificare che sono peruviana e abito a Lima-Perù. Nel mio paese il vino è una delle bibite alcoliche che si consume in minore quantità in confronto ad altri paesi, essendo la birra ed “Il Pisco Peruviano”, le bibite di maggiore consumo. Non abbiamo molta letteratura sul vino, solo informazione sulla sua storia, la sua geografia e le sue varietà nel territorio peruviano.
Che posto occupa oggi la poesia nella cultura contemporanea?
Negli ultimi anni è stata osservata una diminuzione costante dell’interesse nella poesia, dovuto alle abitudini letterarie della popolazione.
I libri preferiti sono: la trilogia, i comics, i libri di auto-aiuto, e alcuni romanzi classici.
Purtroppo, le nuove tendenze hanno portato una sostanziale variazione nelle abitudine della gente.
I giovanni sono attratti dalla poesia, le nuove generazioni cercano il contatto con la poesia?
Sfortunatamente, la poesia non è uno dei generi letterari che i giovani peruviani preferiscono, essi cercano il contatto con romanzi giovanili, i libri di auto-aiuto e i comics.
Fátima Rocío Peralta García è nata a Lima – Perù il 28 gennaio 1978. È una insegnante. È una ragazza semplice e allo stesso tempo sognatrice. Ama la natura e gli animali.
Ha studiato la lingua Italiana nell’Istituto Italiano di Cultura di Lima.
Dopo aver conosciuto il grande poeta Francesco Petrarca, durante le lezioni d’Italiano ha cominciato a scrivere poesie scoprendo dentro di sè un profondo amore per la lingua e la poesia italiana.
Ha fatto traduzioni di testi poetici di diversi autori italiani nella lingua Spagnola e ha partecipato ad alcuni concorsi di poesia ottenendo ampi consensi.
Nel 2012 è vincitrice per la sezione poesia della quarta edizione del Premio Internazionale Fortunato Pasqualino.
Anna Manna