Non è facile, almeno per me non lo è stato affatto, scorrere le pagine di questo nuovo libro di Elena senza fermarsi e lottare contro qualche lacrima; senz’altro io sono particolarmente sensibile, lei però è maledettamente brava a far vivere una situazione, a far “sentire sulla pelle” ora le sferzate del vento gelido, ora l’odore acre del sudore nel caldo estivo della campagna lodigiana… Sa farti entrare occhi negli occhi di un cane esanime, sa regalarti la gioia della sua flebile gratitudine scevra da rancore, perché -e questa è una lezione importante- gli animali non provano rancore, non rimuginano su quello che è andato male a causa di certe bestie umane. Gli animali imparano tempo zero ad adattarsi, a vivere il momento, e, nonostante tutto, non perdono la fiducia.
Dato che non conoscono le leggi del marketing e della sponsorizzazione dei programmucoli strappalacrime alla Barbara D’Urso, gli animali, semplicemente, vivono essendo se stessi, senza calcolare che “sarebbe più conveniente se…“
Questo Elena l’ha capito fin da molto piccola; lei, bimba strana e fuori dagli schemi, decisamente più a suo agio nel bosco tra un branco di lupi che tra il gruppetto ingessato nelle consuetudini dei compagni di scuola, ligi agli ordini nei loro grembiulini dal colletto inamidato.
E nel bosco, tra i “suoi” lupi, ci si ritrova davvero, e leggendo si percepisce l’odore di libertà e di pace, in un momento di tempo fuori dal tempo che fa da filo conduttore tra i vari capitoli.
Un libro che si legge entrando di volta in volta in un’emozione differente, dipinta a tinte ora tenui ora accese da una donna decisamente speciale che senza clamore ma con infinita determinazione si mette continuamente in gioco e che non ha paura a sfidare la mentalità pratica e troppo spicciola della gente che in gran parte l’attornia , volta a considerare un animale nient’altro che una fonte di reddito o, in riferimento ai gatti, un economico sistema di derattizzazione.
Gatti che rappresentano senza dubbio il cuore di questo piccolo grande capolavoro di scrittura; spesso si tratta di animali difettati: vecchi, malati, ciechi, senza un arto, senza prospettiva di vita a lungo termine… eppure il messaggio che passa attraverso le righe è pieno di speranza e di luce, soprattutto quelli più malconci imparano ad adattarsi alla nuova condizione e, dignità al primo posto, regalano importanti lezioni di vita…
“Pacifista, idealista, buono in maniera incredibile. Figlio dei fiori e della strada. Viveva randagio in una piccola colonia in un parcheggio di cui si occupa Loredana. E’ scomparso, un giorno, Pino, e non si è trovato per più di un mese. Si credeva fosse morto, ma Pino, con il bacino in briciole ed una zampa ormai morta e trascinata penosamente a terra, era riuscito a tornare dove si sentiva a casa.
Aveva molto dolore e anche molta forza.
E’ chiaro che non poteva sopravvivere in strada con un bacino in briciole e una zampa a ciondoloni.
E Pino è arrivato a casa mia. …
Sono passati mesi da quei giorni. Di una zampa inutile è rimasto solo un piede morto e inutilizzato, Pino salta, corre, cammina. Sono passati mesi da quando stava rintanato di paura e di dolore, dietro al mobile.
Pino Filidoro è un gattone vecchiotto, zoppo, fiero e felice. Mangia come un leone e riempie la mia stanza di continue fusa sonore. Non ha più male nè paura…” ( cit “Pino Filidoro è un hippy di strada”, pag 81).
Gatti, ma non solo.
Ci sono lumache e pesci “strappati” dal banco di vendita che trovano casa dalla bizzarra, per i benpensanti, zia di Elena, c’è Pablo, un maialino vinto alla lotteria che, ben lontano dal diventare prosciutto, sguazza beato nella piscinetta gonfiabile in giardino, c’è Caliwen, pecorella smarrita (letteralmente) che passeggia tranquilla al guinzaglio per le vie di Lodi. Ci sono mille vite diverse che passano nel mondo, straordinario, come dice bene il sottotitolo del libro, di Elena, e ognuna di queste vite, sia breve o lungo il tratto di strada percorso, è considerato un dono prezioso e unico.
E c’è una famiglia sempre presente. Un marito che si ritrova a volte catapultato dal letto in pigiama perché non c’è tempo da perdere, perché un minuto può fare la differenza e salvare una piccola vita. Ci sono tre figli che hanno imparato a convivere con una mamma forse un po’ “strana”, come qualcuno la definisce, che però non perde mai di vista le cose davvero importanti, così gli zaini di scuola “decorati” dalle unghiette del micio di turno o i lavoretti scolastici mangiucchiati da un topolino in convalescenza non rappresentano un problema insormontabile ma un’occasione per imparare ad arrangiarsi.
Il libro, naturale prosieguo dei “Capolavori d’imperfezione felina” pubblicato con successo lo scorso anno, è stato curato e “assemblato sbrigliando i pensieri di Elena” come afferma lei stessa, dalla brava Vera Ambra, a sua volta scrittrice e presidentessa dell’associazione Akkuaria (associazione no profit nata in Sicilia nel 2000 e votata a sostenere e promuovere validi autori emergenti) e tutto il ricavato sarà devoluto in favore di gatti ed altri animali randagi bisognosi di cure.
Il volume è suddiviso in nove sezioni, ci sono piccoli quadri di vita dove Elena si racconta bambina, moglie, mamma, volontaria suo malgrado; ci sono le storie dei “suoi” animali (come dicevo non esclusivamente gatti) e ci sono testimonianze di amici, reali e virtuali (Elena è presente su fb, dove personalmente l’ho conosciuta un paio d’anni fa) e di adottanti, e non richiede di essere per forza letto in sequenza da cima a fondo. Si trovano anche descrizioni imperdibili, secondo me, di ambienti naturali che, per la bravura dell’autrice, lasciano senza fiato e molte foto che rendono, se possibile, le parole ancora più vive…
“…Questo campo è stato per anni un amico. Un compagno morbido e silenzioso delle mie passeggiate. D’inverno sulla neve croccante, in primavera sull’erba neonata, in autunno, stagione mia preferita, tra i colori di terra e bosco che sfumano le piante.
Con i miei cani, silenziosa, tra le nuvole e i miei pensieri. La mattina presto, umida di rugiada, a piedi scalzi, o la sera tardi, seduta sotto la luna…” (Cit “Questo campo” pag. 165).
Il costo del libro è di 15 euro, più eventuali minime spese di spedizione se lo si vuole ricevere a casa. e, come detto sopra, l’intero ricavato è destinato a mici e altri animali bisognosi di cure. Chi volesse ulteriori informazioni può contattare Vera Ambra o la stessa Elena su fb (Se avete tempo date un’occhiata alla sua pagina, è un modo per conoscerla e toccare con mano quello che ho scritto).
Paola Pasquali