Rimbaud, Arthur (Charleville 1854 – Marsiglia 1891), poeta francese. Fin dalla prima infanzia si distinse per i successi scolastici, che spinsero gli insegnanti a incoraggiare i suoi primi, geniali esperimenti poetici, già audaci nell’uso della sintassi e della versificazione.
Rimbaud, Arthur (Charleville 1854 – Marsiglia 1891), poeta francese. Fin dalla prima infanzia si distinse per i successi scolastici, che spinsero gli insegnanti a incoraggiare i suoi primi, geniali esperimenti poetici, già audaci nell’uso della sintassi e della versificazione.
Il suo carattere impulsivo e incline all’avventura lo condusse più volte alla fuga, coinvolgendolo in traversie che lo portarono anche all’arresto.
Nel 1871 Paul Verlaine, avendo intuito la grande modernità delle poesie che Rimbaud gli aveva inviato, lo invitò a Parigi; Rimbaud partì immediatamente portando con sé il suo celebre poemetto Il battello ebbro, che riscosse grande successo tra i poeti simbolisti e nell’ambiente intellettuale parigino. Tornato a Charleville nel 1872, continuò tuttavia a frequentare Verlaine, che l’accompagnò a Londra e poi a Bruxelles, dove Rimbaud scrisse una parte delle Illuminazioni e di Una stagione all’inferno.
La burrascosa relazione tra i due poeti terminò nel 1873, quando Verlaine ferì Rimbaud con un colpo di pistola. Dopo una permanenza a Charleville, Rimbaud si mise di nuovo in viaggio e cominciò una vita avventurosa: fu insegnante a Londra nel 1874, scaricatore di porto a Marsiglia nel 1875, mercenario nelle Indie olandesi e disertore a Giava nel 1876, al seguito di un circo nel 1877 e capomastro a Cipro nel 1878. Infine, nel 1880 si stabilì in Abissinia dove lavorò come agente di commercio, arricchendosi in traffici poco leciti.
Colpito da una forma di tumore osseo al ginocchio, nel 1891 fece ritorno in Francia, ma a nulla valse l’amputazione della gamba in un ospedale di Marsiglia, dove, pochi mesi dopo, morì.